Portami sempre con te… Settimana internazionale del babywearing 2017 #EBW2017

 

Prima di diventare mamma bis ero mamma, prima di diventare mamma ero moglie, prima di diventare moglie ero medico… ora sono tutte e quattro insieme e continuo a cercare informazioni e documentarmi con studi scientifici basati sull’evidenza sia per il mio lavoro, che per il mio essere mamma.
Una delle cose che ha stimolato particolarmente il mio interesse è stato il babywearing, cioè il ‘portare’ i bambini addosso, che sia con una fascia, un marsupio o qualsiasi altra cosa vi venga in mente (ad esempio il pagne o l’mbotu africano, perché no?). In gravidanza senza tanto informarmi mi sono presa una fascia elastica, aspettando con ansia che mia figlia nascesse per poterla tenere stretta al mio cuore e farle fare tante nanne tranquilla, oltre che magari fare qualche faccenda di casa… Non è stato esattamente così, la mia bambolona di 4 kg non ci voleva stare, anzi si dimenava e odiava stare costretta in quella lunga fascia e me lo faceva capire molto bene, ma nonostante questo è sempre stata una bambina ad alto contatto (lo è tutt’ora a due anni e mezzo) , anzi una bambina ‘velcro’, quelle che quando le stacchi da te lo senti, forte, come strappare il velcro.  Sempre in braccio, sempre addosso, attaccata al seno e se non attaccata al seno attaccata con le manine sul mio viso o sul mio collo, sempre, appena si spostava dal mio corpo era l’apocalisse, il passeggino, il seggiolino della macchina erano degli aggeggi infernali che non le permettevano di starmi vicino e quindi AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH DOV’E’ LA MIA MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! Ecco, per farvi una idea, per me tornare a lavorare o anche solo dedicarmi a una doccia era diventato un incubo, dovevo cercare di organizzarmi cinque giorni prima, preparare nonne, papà, latte, orari e se qualcosa non combaciava, niente… non si faceva, saltava tutto! Alchè quando sono andata alla fiera del Bambino a Bolzano con mia cognata e ho visto uno zaino portabebè con su scritto a caratteri cubitali ‘ERGONOMICO’ e un prezzo che definirei a posteriori ‘folle’ ho dato mano al portafoglio e via, comprato.
HO inziato a portare sul cuore, davanti, tenendola vicino a me, tutto il giorno, lunghe passeggiate con questo zaino che sembrava più un marchingegno per andare in scalata libera sul Ciampedie che uno zaino portabebé, e mi piaceva e soprattutto piaceva a mia figlia, si faceva delle dormite record nei boschi a passeggiarmi sul cuore. LO zaino non era né scomodo né comodo intendiamoci, però mi sembrava che mia figlia fosse ben legata, ben fasciata, non la sentivo cadere e soprattutto non mi faceva male la schiena come con un altro che mi era stato prestato da una amica… A lungo andare, ormai mia figlia aveva 8 mesi e pesave quasi 9,5 kg… ho cominciato a sentire il peso sulle spalle, sulla schiena, sul collo… quello zaino non andava più! Com’era possibile…. Una tale spesa per qualcosa usato 3 mesi???????
Allora, ho iniziao a informarmi… a cercare informazioni… a scavare a fondo su questa storia del portare… volevo trovare qualcosa di comodo per la vita di tutti i giorni, perché portare a peso la bimba tutto il giorno sarebbe stato deleterio per braccia (mai così toniche però 😉 ) e schiena…
Primo fra tutti mi sono imbattuta nel sito dell’istituto internazionale per la displasia dell’anca (HIP DYSPLASIA INSTITUTE ndr) e li ho scoperto cosa significa ergonomico per l’anca del bambino, come per esempio che la posizione a culla in fascia o fronte strada (o fronte mondo come preferite chiamarla) non è consigliabile per l’anca dei bambini, poiché non da all’anca la possibilità di essere in una posizione ottimale per il suo sviluppo, anzi può danneggiare un’anca che geneticamente sia predisposta alla displasia.
Il pannello orizzontale che sorregge il bambino, oltre a dover essere non troppo rigido e avere caratteritiche di traspirabilità e comodità come tessuto, dovrebbe avere la possibilità di seguire la crescita del bambino, allargandosi con le sue dimensioni, poiché la giusta posizione è con le gambine a M o a ronocchio (vedi immagini) e il pannello DEVE sorreggere il sedere e le cosce del bambino DA INCAVO A INCAVO DEL GINOCCHIO. SOLO così può essere ergonomico per la sicurezza delle anche!!!
Poi mi sono informata per il fatto di ergonomicità per il neonato e li ho scoperto un mondo… ad esempio, che ‘stirare’ il bambino fin dalla nascita con alcune posizioni obbligate (come la fronte mondo per intenderci, con cui io ho portato per un mesetto mia figlia anche per un’oretta) o anche semplicemente in culla o in carrozzina era rischioso per lo sviluppo sia della schiena e dei muscoli paravertebrali e sia per le anche del bambino. Seguono alcune immagini delle posizioni fronte mondo che vi farebbero capire esattamente di cosa si tratta…
Altra cosa la posizione fronte mondo o anche fronte mamma di alcuni zainetti ergonomici solo sulla ‘parola’ della scatola (non farò nomi, ma sono ben visibili dalle immagini allegate) scaricavano tutto il peso del bambino sui genitali o sulla zona lombare e sacrale, che in una femminuccia ok può dar fastidio (aumento dell’arrossamento, pressione e riduzione della circolazione locale fino a vere e proprie lesioni da decubito genitali), ma in un maschietto, diciamocelo.. non deve far proprio piacere una pressione prolungata su quella che mia nonna chiama ancora la ‘natura’ 
Poi c’è il fattore schiena del bambino… e schiena del portatore.
Il bambino è stato dentro alla pancia per nove mesi, in quella meravigliosa posizione fetale, coccolato dai muscoli e dall’acqua del liquido amniotico della mamma, esce e lo stiracchiano (metodica peraltro ormai in disuso, non si dovrebbe stirare un bambino appena nato, per questo le misurazioni ostetriche non sono mai perfette e sembra che in due settimane alla visita del pediatra diventino dei giganti…) , lo sbattacchiano, lo lavano, deve imparare a fare cacca, pipì, lo vestono, se ha avuto problemi lo negano persino alla mamma…. Insomma, piazzarlo in una roba rigida (schienali rigidi, di materiali poco modellabili o leggeri) con le gambe a penzoloni, con un pezzo di stoffa rigida che schiaccia la ‘natura’… non penso che piacerebbe a nessuno… ed ecco le mamme che dicono ‘mio figlio non vuole essere portato’… Lo schienale (o pannello) del marsupio, dovrebbe essere morbido, cedevole se vogliamo dire una parola non correttissima, ma comunque dovrebbe seguire la fisiologica posizione della schiena del bambino… che è a C e poi man mano che cresce si raddrizza (vedi immagini) … e non è nemmeno a D (cioè, con il bambino fronte mondo che viene spinto in avanti dal seno della madre o dalla panza di chi porta, facendolo esporre tutto in avanti con la schiena…. ) Dovrebbe essere morbido e non rigido, dovrebbe anche coprire adeguatamente la testa per sorreggerla.
Altra cosa importante…. Il marsupio (a parte pochissime – ma proprio pochissime- marche che fanno marsupi utilizzabili dalla nascita perché studiati appositamente per il neonato e che si usano fino al massimo al 6 mese o poco oltre) andrebbe utilizzato quando il bambino riesce a sorreggere la testa, poiché per quanto morbido sia il tessuto, per quanto adeguato sia il pannello orizzontale, per quanto morbido e abbracciante sia il pannello della schiena, non abrà mai una perfetta e adeguata tenuta della testa del neonato… che come sapete, ciondola di qua e di la e non è stabile e forte dei muscoli paravertebrali e scaleni fino al 4.5-6 mese di vita (varia da bambino a bambino).

Ma passiamo anche ad un’altra parte dolente… il portatore, mamma papà, nonno babysitter… chicchessia che vuole tenere addosso il bambino… Avete notato che cosa ho detto nella mia storia? Dopo qualche mese, ho iniziato a sentire scomodo lo zaino, sulle spalle (me le segava) sulla schiena (tirava indietro), sul collo (stabilità)… un prodotto definito di alta gamma e poi dopo tre mesi non riuscire ad usarlo?????
I marsupi porta bebè hanno un’altra cosa da valutare… gli spallacci e la personalizzazione sul portatore… perché un fascione ventrale (che chiudete sulla pancia o sotto le coste) scomodo e non adeguatamente imbottito o rigido, degli spallacci stretti e non adeguatamente imbottiti, una scarsa personalizzazione (cinghie che regoalno le misure sul portatore e sul bambino) rendono l’esperienza del portare un incubo… per tutti!!! Mio marito lo aveva capito prima, lui quando portava con quello zaino sentiva già tutte quelle cose che io ho sentito dopo qualche mese, quando mia figlia ha raggiunto i 9 kg… pensavo fosse solo un suo problema, poi ho capito… quello zaino NON ERA ERGONOMICO, MA PER NIENTE!!! Di ergonomico aveva solo qualcosa, come il pannello di seduta … e stop!!!
Non sono qui a condannare nessuno, ma spendere tanto non è la soluzione per avere un prodotto di qualità… non lo è mai!!! Andate a fondo nelle vostre scelte, ci sono ora tantissimi marsupi portabebè che sono REALMENTE ERGONOMICI, a prezzi onesti, di cui invece farò il nome:
Babymonkey REGOLO, Easyfeel, Tula, Buzzidil, Fidella, Oscha, Niku Niku, Armelle, Mei tai, Onbunhimo, Madame GooGoo (anche personalizzabile), Kibi, Soul, Ergobaby (non il 360°, non deve poter essere messo fronte mondo, ricordate che anche pochi minuti possono danneggiare sia le anche che i genitali del vostro bimbo), Onya, Lennylamb, Beco, Manduca, Connecta, Isara e altri anche artigianali fatti su misura.
DIFFIDATE SEMPRE di marsupi che offrono la possibilità digirare il bambino a fronte strada , perché NON SONO ERGONIMICI! Inoltre, se il bambino è curioso e non vuole stare girato verso il portatore può essere una buona soluzione un pouch o una fascia ring (che permettono di portare sul fianco ) rigida oppure potrebbe essere anche ora d spostare il bambino sulla schiena per permettergli di avere una buona visuale e se ha tono del collo e sostiene la testa…

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