Dismorfofobia: dal non piacersi alla patologia

Stefania, temi scottanti anche oggi  , che cosa è la dismorfofobia? 

Il Disturbo di Dismorfismo Corporeo (conosciuto storicamente col nome di dismorfofobia) è un disturbo che purtroppo riscontro costantemente da qualche anno, soprattutto con l’avvento dei social , delle influencer e del selfie facile, così come ora con Tiktiketc… le persone che vengono da me, sia per la medicina estetica che per la dietologia, hanno dei  sintomi fisici non giustificati da alcuna condizione medica generale, né dall’uso di sostanze specifiche (ad esempio farmaci o alimenti), e nella dismorfofobia c’è una fortissima  preoccupazione per un difetto nell’aspetto fisico, che può essere totalmente immaginario, oppure, se è presente una reale piccola anomalia fisica, la preoccupazione è di gran lunga eccessiva al normale. Spesso ci si lamenta di  difetti lievi o immaginari della faccia o della testa, come i capelli più o meno folti, l’acne, rughe, cicatrici, manifestazioni vascolari, pallore o rossore, sudorazione, asimmetrie o sproporzioni del viso, oppure eccessiva peluria.  Altre preoccupazioni comuni riguardano la forma, le misure, o qualche altro aspetto di naso, occhi, palpebre, sopracciglia, orecchie, bocca, labbra, denti, mascella, mento, guance o testa. Tuttavia ogni altra parte del corpo può diventare motivo di preoccupazione (per esglutei , l’addome, le braccia, gambe, i fianchi, le misure corporee globali, o la corporatura e la massa muscolare). Questo difetto, intacca la vita sociale del soggetto o le attività quotidiane perciò diventa una vera e propria patologia.

Chi ne soffre di più? 

Principlamente in letteratura ne soffrono gli adolescenti ed è strettamente legato al passaggio all’età puberale, per il confronto continuo con gli altri e ahime anche con figure photoshoppate o modificate con app che vedono sui canali social . Quando colpisce soggetti adulti è più complesso , perché la capacità relazionale con gli altri in risposta al proprio aspetto fisico dovrebbe essere matura e invece queste persone manifestano un grave disagio per la loro supposta deformità.

Le persone dismorfofobiche spesso passano molte ore al giorno a pensare al loro “difetto” e a come porvi rimedio chiedendo o pretendendo dei trattamenti di medicina esttica o chirurgia estetica non necessari o che peggiorano la situazione .Questi  pensieri possono dominare la loro vita. I sentimenti di vergogna per il proprio “difetto”, possono portare all’evitamento delle situazioni di lavoro, scuola o di contatto sociale.

Come si può curare questa patologia?

La cura della dismorfofobia può essere efficacemente effettuata con psicoterapia cognitivo comportamentale, mutuando molte tecniche da quelle impiegate per il trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi, con cui vi sono varie affinità. I farmaci raramente sono efficaci, almeno che non vi sia una certa comorbilità con la depressione maggiore. E’ fondamentale comunque indirizare verso un professionista capace e che sappia affrontare questa patologia molto difficile  , perché purtroppo non tutti hanno la preparazione necessaria e rinunciano, facendo sentire ancora più emarginata la persona.