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Terapia chetogenica : facciamo Chiarezza!

Negli ultimi anni si sono sprecati moltissimi social media, persola trainer, presunti divulgatori scientifici sulla terapia chetogenica. Innanzitutto è importante chiare cosa non è: la terapia (e non uso terapia a caso)  chetogenica non è una dieta, non è un regime alimentare e non è uno stile di vita. Nasce per trattare determinate patologie che non sono responsive a nessun altro trattamento e in particolare è stata inizialmente studiata per il trattamento non farmacologico delle epilessie refrattarie e delle cefalee ed emicranie refrattarie al trattamento. Negli anni ci si è accorti che questa dieta ben si adattava a quelle situazioni di franca obesità, moderato grave fino a più gravi quadri patologici, che erano diventati resistenti a qualsiasi trattamento dietetico, anche la dieta mediterranea. Così sono iniziati gli studi scientifici che sono sempre più specifici e in vivo (non più in vitro) e dimostrano la sua efficacia anche nel trattamento del paziente insulino-resistente, in alcune patologie degenerative cerebrali, in alcuni tipi di tumori ad alta replicazione e altre patologie meno gravi.

Non deve essere presa come una via semplice per perdere peso, e non deve essere seguita a caso su social, seguendo persone che non siano sanitari preparati (leggete i curriculum di coloro ai quali vi affidate) o leggendo libri. Ci sono tantissime informazioni, così come ci sono tante modalità di entrare in chetosi, ma tutto parte dal digiuno.

La terapia chetogenica simula un digiuno, ma fornisce all’organismo energia sottoforma ‘mascherata’ e lo forza a lavorare con ciò che gli rimane, senza dare però senso di fame, senza dare le carenze vitaminiche e di macronutrienti del digiuno forzato e prolungato,  e soprattutto senza rallentare il metabolismo. Funziona come un reset sia del sistema ormonale gastroenterico (asse insulina glucagone, enzimi pancreatici, ormoni gastrointestinali etc) e metabolico (intolleranza glucidica, insulino resistenza, distiroidismi) e garantisce un risultato duraturo nel tempo, adeguando le ‘richieste’ del nuovo corpo e abituando anche mentalmente al persona a gestire la dipendenza da zuccheri semplici.

Cosa fa la terapia  chetogenica?

LA terapia chetogenica simula una situazione di digiuno attraverso la rimozione di tutti i glucidi dalla dieta, mantenendo una dieta oloproteica (cioè con GIUSTA quantità di proteine, tra 0,8-1 gr/kg di peso ideale ) e il restante quantitativo di cibo si riferisce alla parte lipidica.

Si crea così una chetosi (non una chetoacidosi!) allo shift dal consumo di glucosio a consumo di grassi corporei, che ‘escono’ dalle cellule adipose e dagli organi sotto forma di corpi chetonici.

Dalla dieta di finto digiuno vengono completamente esclusi tutti i cibi contenenti glucosio (frutta, patate, pane, pizza, dolci, miele, sciroppi, bevande gassate , spumanti, alcolici e vino rosso, alcuni legumi, mais etc) e rimangono solo come fonte di fibre, carboidrati e antiossidanti le verdure (selezionate)) e frutta selezionata (mirtilli, fragole, more e lamponi in piccole quantità) .

E’ molto importante pesare gli alimenti a crudo, parte edibile e non da cotti, per non alterare le quantità e soprattutto partendo dagli alimenti base è possibile inventare piatti  combinati con tagli particolari (es. con le uova  può essere fatto  uovo strapazzato o omelette fatta con farina di mandorle invece che con la farina classica usando la farina delle mandorle prevista , es. la carne a straccetti e metterla in insalata, con lo yogurt si possono  creare dei tartufini dolci e metterli in freezer e poi mangiarli come frozen yogurt ai mirtilli).

Per Mantenere il gusto dolce di alcuni alimenti (che è una abitudine cerebrale)  si possono usare: dolcificante liquido (non sciroppi) a base di stevia, eritritolo o xilitolo, oppure eritritolo, xilitolo o stevia in polvere .

E’ MOLTO IMPORTANTE RICORDARE DI GUARDARE BENE LE ETICHETTE !!! Non si  possono acquistare cibi dove ci siano negli ingredienti zucchero, miele, malto, sciroppi di glucosio o simili o frutta o pectina o sciroppo di frutta o datteri o uva perchè porterebbero fuori dalla chetosi (controllare soprattutto bevande vegetali, latte senza lattosio e yogurt)

Rimangono come fonte proteica: 

UOVA

LATTICINI  (yogurt greco preferibimente o bianco al naturale senza zuccheri intero)

Formaggi (tutti, preferenza a quelli grassi come stagionati pecorino, parmigiano, provolone o primosale, mozzarelle, stracchini)

Lupini (NON FAVE SECCHE – LUPINI già cotti) E SOJA EDAMAME (QUELLA VERDE vietata in caso di problemi di tiroide o patologie autoimmuni così come tofu e tempeh , seitan al naturale (CONTROLLARE GLI INGREDIENTI. SE C’è FECOLA DI PATATE, AMIDO DI MAIS O FARINA EVITA – DEVE ESSERE SOLO MUCOLO DI GRANO, non adatto agli intolleranti al glutine o ai celiaci)

KEFIR DI LATTE INTERO NON ZUCCHERATO 

yogurt di soja non zuCCherato  (vietato PER LA TIROIDE )

bevande a base vegetale di mandorla, cocco, soja, noce SOLO SENZA ZUCCHERI.

I restanti quantitativi di cibi sono i grassi:  la grande maggioranza sono grassi vegetali e pochi animali (presenti nelle proteine animali)

avocado (porzione max 50 gr al posto di olio, olive, noci o altri cibi grassi vegetali)

frutta a guscio (NOCI, MANDORLE O AL MAX PISTACCHI)

arachidi (burro di arachidi al naturale CHIARO SENZA BUCCIA )

crema di mandorle bianca al naturale senza zuccheri

latte e olio di cocco full fat (ANCHE PER LA COTTURA DEGLI ALIMENTI  al posto dell’olio extravergine di oliva)

olio extravergine di oliva

SEMI di ogni tipo

oLIVE NERE TAGGIASCHE, PUGLIESI O VERDI – ricche di antiossidanti, la loro quantità può sostituire gli altri grassi vegetali nelle preparazione.

Il progetto terapeutico è di simulare un digiuno inserendo comunque gli alimenti e favorire l’utilizzo dei grassi presenti nel corpo per produrre energia, pertanto useremo sia grassi alimentarii, e il surplus verrà ‘mangiato, e utilizzato direttamente dal corpo per produrre l’energia di cui ha bisogno – Da qui l’idea della liposuzione alimentare.

Cosa avviene la prima settimana:

il CORPO VA IN CHETOSI fisiologica, non supera mai i 160 mmol/dl e quindi è impossibile andare in chetoacidosi diabetica, inizia a andare in ipoglicemia, a usare le scorte di glicogeno epatico, e quindi a usare meno insulina  a resettare il sistema pancreatico e intestinale- si ‘pulisce’ il microbiota intestinale di tutti quei batteri che prima vivevano a glucosio – ma il corpo non è contento di trovarsi in astinenza da glucosio quindi ti darà dei sintomi.

Quali sono?

Cefalea gravativa fronto-parietale (per chi soffre di emicrania) o occipitale

Tremori essenziali e muscolari

Sensazione di debolezza o capogiro o di disattenzione e stordimento

Nervosismo

NOn allarmarti e prosegui, se ha molta cefalea puoi assumere  ibuprofene in compresse 400 mg 1 al giorno al bisogno , non tachipirina.

Entro i primi 5-6 giorni entrerai in CHETOSI:  la fame la sensazione di malessere e tutti i sintomi che  dicevo scompaiono immediatamente e non tornano più.

Unica cosa fondamentale NON DEVE E NON si PUò SGARRARE NEMMENO CON UN PICCOLO CIOCCOLATINO AL LATTE, UNA CARAMELLA, UNA PUNTA DI CUCCHIAINO DI ZUCCHERO, UNA BEVANDA ZUCCHERATA O AVINO O BIRRA, perchè si uscirebbe dalla chetosi e si deve ripartire da capo, quando la chetosi invece si stabilizza basta entrare nei macro.

E’ concesso in extrema ratio, coca cola ZERO o redbull zero nel momento di capogiro. NO FANTA ZERO O SIMILI, che contengono frutta.
Possono essere sostituiti acqua e tisane a base di erbe, anche con infusi di zenzero e limone o lime, infusi di erbe e frutta rossa, roibos, the verde antiossidante, max 2 caffè senza zuccheri nè latte al giorno.

Per la stipsi che può succedere dopo l’entrata in chetosi puoi usare Glucomannano puro 1 misurino in un bicchierei di acqua tiepida, da bere subito altrimenti gelifica

Per i tremori può aiutare magnesio supremo 1 cpr al dì

Se la terapia chetogenica dura 21 giorni non c’è bisogno di integrare nulla, se invece si prolunga per molto tempo è necessario valutare con il medico eventuali integrazioni.

Effetti collaterali noti:

OSTEOPENIA e attivazione osteoclastica – avviene per terapie chetogeniche mal strutturate, dove le proteine sono eccessive o dove non vengono integrati correttamente i cibi vegetali, inoltre succede in terapie chetogeniche molto prolungate.

Problemi di fegato o rene o colecisti: sono successivi a diete mal bilanciate o non seguite da un medico esperto, se si fa la dieta senza aver fatto una visita medica o una valutazione del medico fisica e degli esami ematici prima di iniziare. Possono succedere anche se si esagera con le proteine che, se in eccesso, verranno trasformate prima in glucosio e aumenteranno il carico renale.

Stipsi: se nella dieta sono presenti adeguate quantità di verdure e fibre e l’idratazione è adeguata non dovrebbe succedere.

Nella prima fase di chetosi è importante non esagerare con l’esercizio fisico poiché questo potrebbe potenziare l’utilizzo del glicogeno muscoalre per creare glucosio dalle proteine, quindi per ‘conservare la massa muscolare, le proteine non devono mai essere sotto i 0,8 gr/kg/di peso ideale e mai sopra i 1,2 gr/kg/di peso ideale, e soprattutto non devono essere fatti esercizi di resistenza intensa (bodybuilding) o anaerobici. Sono consentiti esercizi di resistenza lieve (plank, tabata, elastici, pesi bassi) o cardio leggero.

Quando la chetosi è stabile e si passa alla reintegrazione dei cibi glucidici allora si può inziare a ‘caricare’ sia con i pesi che con il cardio spinto.

Quali sono le attenzioni da seguire?

Non affidatevi a GURU della chetogenica, a libri o a ricette online di gruppi sui social media, soprattutto per il primo approccio e per le prime settimane dove la chetosi deve essere stabilizzata, è necessario affidarsi a qualcuno che abbia studiato tutti i meccanismi della chetosi fisiologica, che sappia come si instaurano e che possa dirvi di fermarvi se avete dei sintomi sospetti. Cambiare e adattare le ricette alla terapia chetogenica è una cosa meravigliosa, ma bisogna ben sapere come farlo e soprattutto come integrare questi nuovi alimenti nel piano alimentare proposto. Esistono tanti tipi di chetogenica, ma quando vi affidate a un professionista sanitario solitamente possono essere proposte tre tipologie: VLCKD (very low carbohydrates ketogenic diet, non per forza molto ipocalorica ma in caso di obesità grave, può arrivare anche a 900 kcal alimentare o 600 kcal al giorno con prodotti sostituitivi studiati appositamente per rimanere entro i range di proteine), LCKD (low carbohydrates ketogenic diet). Mentre la prima è fattibile in eprsone onnivore e in vegetariani, diventa più difficile da seguire in caso di persone vegane, poiché per abbinamenti di alimenti e di ‘ristrettezza’ di fonti proteiche escludendo le animali, riescono a proporre una altrettanto efficace LCKD.

 Perché alcuni medici o professionisti propongono pasti sostitutivi?

I pasti sostitutivi in chetogenica rendono più facile entrare in chetosi ma attenzione, perché non tutti i pasti sostitutivi ‘chetogenici’ sono uguali, ci sono molti pasti trasformati chimicamente o con ingredienti di filiera molto scadenti. IL professionista che sa  come impostare una terapia chetogenica si affida non a quello che costa meno o a quello che gli garantisce una ‘entrata’ , ma a quelli che ha provato personalmente come qualità di cui conosce perfettamente la filiera e su cui ci sono studi scientifici validati (es. tutti gli studi fatti dalla società italiana di endocrinologia , che nelle linee guida dell’obesità ha inserito anche la terapia chetogenica, consigliando i pasti sostitutivi per garantire l’adeguato apporto proteico e la modulazione sia degli effetti collaterali che della fame, e della gestione del paziente). Quindi niente terrorismo sui pasti sostitutivi, sono un valido alleato sia in una chetogenica alimentare, sia in una completamente con pasti sostitutivi.