Portami sempre con te… portare con la fascia!

 

Ecco, ci siamo, dopo aver letto quali sono le ‘regole’ per un vero portare ergonomico con il marsupio veniamo a croce e delizia del portare: la fascia! Partendo dal presupposto che può capitare:
1. che vostro figlio non ami stare in fascia!
2. che gente che incontrate per strada non si faccia gli affari suoi e metta parola dove non dovrebbe (ma questo non succede solo con la fascia! Tipo… signora in farmacia: ma complimenti dottoressa è ancora incinta???? Ehm, no… veramente ho partorito da 6 mesi…  )
3. che i suoceri, nonni, genitori siano in disaccordo con il fatto di portare il bambino perché ‘poi lo vizi’ e ‘nel passeggino con me non ci sta!’ oppure ‘ se lo tieni sempre lì non imparerà mai a camminare’ (la mia prima figlia ha iniziato a camminare a 9 mesi! )
4. se porti con la fascia e non con un marsupio attirerai l’attenzione (di occhi felici, sorridenti e consenzienti ma anche di sconosciuti che disapprovano e vorrebbero dirti la loro)
La fascia ha i suoi risvolti positivi, rispetto al marsupio. Primo fra tutti… si può usare da subito, non per niente nei reparti di prematuri si pratica la ‘marsupioterapia’, che non è ficcare un neonato nel marsupio di marca, ma è la terapia attraverso l’uso di una fascia (elastica, rigida o confezionata a meitai neonatale) che permette di migliorare le condizioni di un neonato prematuro, così come le mamme canguro e i papà canguro fanno con i loro piccoli…
La terapia del ‘marsupio’, presuppone il contatto pelle a pelle tra neonato e la madre o il padre, di modo che il respiro del genitore, il battito, l’odore, il calore della pelle possano essere ‘trasferiti’ al neonato che ha bisogno di cure speciali e regolarizzino i suoi segni vitali. Ve l’ho spiegata velocemente, ma ci sono moltissimi studi sulla marsupioterapia, e guarda un po’ funziona….
Parliamoci chiaro, ci sono tantissime fasce in commercio, e spesso quella che tutte le mamme sentono dalle ostetriche (se la sentono nominare) ai corsi preparto è la fascia elastica, che ha tre difetti: il primo è che avendo una parte di poliestere oltre al cotone fa sudare, mamma e bambino, perciò deve essere utilizzata nella stagione fresca/fredda, perché in estate obiettivamente è un po’ difficile poterla usare senza diventare un bagno di sudore; il secondo è che essendo elastica ‘regge’ un peso inferiore rispetto a una fascia rigida, perciò dopo che è stato raggiunto un certo peso, è difficile poter portare a lungo (in termini di tempo) e può diventare anche fastidiosa sia per il portatore che per il portato, siccome non sostiene più adeguatamente la schiena e gli arti (il peso limite è soggettivo, in quanto varia da bambino a bambino e dalla corporatura del portatore); il terzo è che ci sono tantissime marche che la propongono e quelle realmente valide sono poche, poiché è necessario per rendere più agevole le legature, che la fascia non si arricci, che non scivoli tra le mani, che sia maneggevole… e spesso con le più ‘note’ ciò non succede.
UN altro fattore che non amo dei rivenditori di fasce elastiche, è che sulle confezioni vengono spesso proposte delle legature che non sono consigliate in termini di sicurezza e di ergonomicità del supporto: faccio un esempio, nella prima parte vi ho spiegato perché non si può portare a culla, beh, sul 90% delle scatole di fasce elastiche troverete la prima legatura per il neonato a culla. Inoltre spesso viene proposta la legatura sulla schiena, ma obiettivamente da mamma portatrice vi posso dire che legare sulla schiena un bambino che solitamente ai 6 mesi raggiunge i 7-8 kg con una fascia elastica, diventa un po’ difficile poter dare una stabilità alla legatura tale da farci sentire comode con il bimbo dietro, poi per carità potere si può… ma non è così sicuro come una fascia rigida.
Nel tempo, oltre alla fascia rigida, per venire incontro al sempre più crescente mercato delle fasce elastiche, e per ovviare alle difficoltà di ‘legare’ con un pezzo di stoffa lungo 5mt e più… sono nate alcune fasce elastiche semplificate, che invece mi piacciono (che sono delle specie di mei tai neonatali), perché associano l’elasticità e la tenuta di un buon tessuto (in termini di qualità, sicurezza del tessuto) con la praticità di non dover legare 5 mt di stoffa… Ovvio che resistono per poco tempo, fin quando il bimbo non supera quel peso che rende difficile portarlo con solo questo supporto, da quel momento in poi si può passare a un marsupio (se il bimbo tiene la testa) oppure a una fascia rigida.
Nel caso della fascia rigida, mi trovate preparata, perché dopo due figlie e tante fasce passate al convento (per provare diversi blend, per curiosità, perché io non mi compro scarpe e borse, ma compro fasce che mi fanno da gioiello… a ognuno il suo!) , posso darvi qualche informazione ben piazzata.
La fascia rigida è un pezzo di stoffa unico, non cucito, che può essere lungo dai 2 mt ai 5 e + metri in base alla taglia della fascia, in tessuto certificato con una trama particolare (trama diagonale) che si chiama colimacon e deve essere di questo tessuto per garantire la sicurezza del portato… quindi, quando si dice, in Africa portano anche con un lenzuolo, io dico… no, non è vero! Primo perché in Africa portano con dei tessuti specifici che si chiamano mbotu (prima dell’anno) o pagne (dopo l’anno) e che sono pezzi unici tessuti a mano e colorati a mano (i colori ovviamente non sono proprio atossici) che spesso vengono tramandati in famiglia da madre a figlia e hanno un significato anche di comodità per loro, visto che le donne oltre ad avere tanti figli, tornano a lavorare subito e portano sulla schiena da subito… qui, non siamo in africa, qui possiamo prendere dei tessuti certificati (che non scolorino mentre il bimbo ciuccia la fascia) e anche più sicuri e confortevoli. L’armatura diagonale delle fasce permette di avere una certa elasticità (se vogliamo chiamarla così) che permette di tirare il tessuto senza modifcarne né forma né creare dei punti di pressione eccessivi.
Potete farvene cucire una, ma tra costo del tessuto al metro (non va cucito insieme ma è un pezzo unico!) e se volete colorarlo con colori atossici e il lavoro di sarta forse costa meno prenderne una già confezionata come piace a voi 
La fascia rigida può essere in diversi tessuti, singoli (cotone 100%) o misti (cotone/lino, cotone/canapa, cotone/bamboo, Cotone/tencel, cotone/lana etc) , e diverse grammature, cioè peso della fascia e ‘tenuta’ della fascia (dai 190 gpm ai 350 gpm). Tendenzialmente a parità di grammatura una fascia in tessuto misto ha più tenuta di una fascia solo cotone, ma più alta la grammatura del cotone (sopra i 250) avrà sempre maggiore tenuta in termini di peso del bambino e comfort del portatore.
Inoltre la fascia può avere una trama particolare, esistono fasce tessute a mano (handwoven) che hanno un prezzo molto maggiore di fasce tessute su telaio normale. I prezzi delle fasce variano dai 30 euro ai 3000 euro (e più) e non pensate che sia pazzia spendere qualcosa di più per una fascia di alta gamma, ci pagherete anche il nome della marca in alcun casi, ma pagherete anche tessuti pregiati e altri comfort che dopo averne provate tante sentirete direttamente sulla schiena.
Personalmente, se dovessi scegliere una fascia di buona qualità e prezzo onesto sceglierei tre marche: Yaro, Didymos, Luluna. Poi scendendo si trovano le littlefrog o le amazonas con prezzo decisamente inferiore ma con cui è difficile fare tutto il percorso. Salendo ne trovate tantissime… Oscha, Artipoppe, Solnce, Hanwoven e chi più ne ha più ne metta… 
La scelta della fascia poi ricade anche sulla taglia: una neomamma dovrebbe sempre prendere una lunga (taglia 5+, sopra i 4,20 mt) perché con i neonati si fanno all’inizio solo legature multistrato o comunque si usa tanta stoffa. Dopo i 3 mesi si può optare anche per una più corta in base alla corporatura del portatore, e dopo i 6 mesi, quando c’è il passaggio sulla schiena (se il bimbo e la mamma desiderano) si può iniziare ad accorciare la tg. Per provare diverse legature e si usano un po’ di più le corte ( taglia 2,3,4 dai 2,60mt ai 3,60 mt)…. Un’altra alleata quando il bambino inzia a diventare curioso oppure quando è più grande per i saliscendi da coccola o da supermercato, è la ring o fascia ad anelli. Che è corta (circa 2 mt) e si può indossare in pochi secondi e si lega in pochi secondi nei momenti di necessità, o anche per portare in passeggiata, ma si usa tendenzialmente sul fianco. Dico tendenzialmente perché la scuola del portare italiana è un po’ più restrittiva rispetto ad altre scuole europee e estere, che invece permettono anche di portare con la fascia ad anelli neonati, davanti o più grandi sulla schiena.
Per imparare a legare niente paura, ci sono video tutorial su youtube fatti benissimo che spiegano passo passo come legare neonati, varie legature (la fantasia non è mai troppa) e grandicelli… ma se avete una amica che porta con la fascia, potrebbe essere una buona occasione per un caffè insieme e una piccola lezione veloce… altrimenti se volete, potete cercare una consulente nella vostra zona che vi può insegnare a legare perfettamente vostro figlio per un prezzo adeguato (va dai 25 ai 50 euro, in base anche alla trasferta) e con piccoli accorgimenti evitare qualche piccolo inconveniente che può capitare all’inzio del percorso (tipo gambine troppo divaricate o segnetti rossi nell’incavo delle ginocchia).
Una volta preso il via, provare e provare diventa anche divertente…
Ma ora torniamo a noi, scegliere la fascia perché?
Permette di portare il neonato fin da appena nato (NON ESISTE MARSUPIO CHE POSSA ESSERE USATO CON UN NEONATO!)
Se indossata pelle a pelle , termoregola il neonato o il bambino (anche più grandicello) nel caso di febbre, abbassando la sua temperatura grazie al trasferimento di calore tra portatore e figlio;
Studi dimostrano che i bambini che vengono portati piangono meno;
E’ un ottimo aiuto per poter avere le mani libere e poter fare qualcosa mentre si ha in braccio il bambino (le cose pericolose sono comunque escluse: es. mai scalare il Ciampedie con il bambino addosso, oppure mai cucinare sul fuoco o con olio zampillante bollente con i bambino addosso) ;
E’ un ottimo aiuto per le mamme bis, tris etc… se hanno altri figli da accudire;
La posizione a ranocchio consente di avere una posizione naturale della schiena del neonato e quindi sostenuto ma coccolato in braccio alla mamma come nella pancia, come dovrebbe essere la vera esogestazione;
Con la fascia le posizioni delle anche vengono rispettate nella crescita normale del bambino, modificando la seduta man mano che cresce;
La fascia è più adattabile sia al portato (neonato-bambino) che al portatore (se ha patologie della scheina, se ha problemi di cervicale o altri problemi muscolari) rispetto al marsupio, perché la si lega su misura e non è uguale per tutti.
Alcuni studi hanno dimostrato che portare in fascia riduce le coliche neonatali (ma questo perché in realtà le ‘coliche’ possono essere anche una richiesta di attenzione e affetto e non una vera colica, anche se in fascia spesso la posizione che è quella di ponzamento, favorisce l’uscita di aria dal pancino);
In fascia si può allattare discretamente (se avete problemi ad allattare in pubblico!  )
Punti più frivoli:
11- Ce ne sono di mille tipi, colori, blend, grammature, e se iniziate a guardarvi intorno vi accorgerete che sono un bellissimo gioiello dal indossare…
C’è un folto mercatino dell’usato (che sembra strano, ma è molto meglio del nuovo!!!) sui social, che permette di creare anche conoscenze, amicizie virtuali e troverete moltissimi consigli sia sul portare, ma anche sulla maternità o semplicemente sfoghi delle vostre giornate no <3
Beh, mi sembra di avervi detto tutto; la settimana del babywearing è finita ma spero di avervi messo un po’ di curiosità e di avervi fatto capire quanto sia bello avere con voi i vostri figli, cuore a cuore, finchè lo vorranno… perché ogni attimo che dedicate a loro sarà solo per questa volta, solo adesso, un giorno vi alzerete e saranno cresciuti… e avrete sicuramente fatto un ottimo lavoro!!! Ma intanto coccoliamoli, così, sul cuore…. Finche possiamo!

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