Alimentazione complementare vegetariana e vegana… si può? Si può….

 

Dopo aver affrontato il tema della alimentazione complementare (alias svezzamento) non potevo mancare di affrontare un tema caldissimo nell’ultimo periodo, dopo alcune mal-informazioni della stampa (al solito sensazionalistiche e poco approfondite) che ha accusato la scelta vegetariana o vegana come l’ultima moda per ammazzare i bambini. ☹ Partendo dal presupposto che ogni informazione data dai giornalisti (e ancora di più sui social) dovrebbe essere ben approfondita e controllata, se veritiera o meno, quello che mi manda in bestia dei giornali sono i titoli sensazionalistici, tipo: ‘Bambino vegano finisce in ospedale!’ ‘Invasione di scabbia nel Trentino!’ ‘Farmaco per la tosse ritirato dal commercio!’ … Sono tutte informazioni scorrette e manipolate che però fanno acquistare il giornale o cliccare sul link e perciò aumentano il numero di lettori e -purtroppo- di condivisioni… senza che nessuno si prenda la briga – spesso- di leggere tutto il testo di un articolo o semplicemente approfondire la notizia in sé.

I social per questo purtroppo danno adito a tante discussioni, a tanti malumori e ancora di più a vere e proprie catene di Sant’Antonio della disinformazione che rischiano anche di creare dei veri e propri cataclismi sociali (porto ad esempio quel locale negli Stati Uniti che su fb era stato accusato di avere un giro di prostituzione minorile – non vero- e un uomo senza pensarci due voltene entrato con un fucile e ha ammazzato il proprietario! ☹ )
Ma torniamo a noi, torniamo allo svezzamento ‘speciale’ vegetariano o vegano.

Partiamo dal presupposto che io sono vegetariana da due anni circa, nonostante avrei potuto anche dirmi vegetariana prima perché personalmente ho sempre mangiato carne solo se mi veniva proposta senza alternative e non mi piace, IO ho fatto questa SCELTA PERSONALE per la mia salute, per la salute del mio corpo e in parte anche per scelta ecologica (in parte perché purtroppo ci sonontante altre scelte eco che possono salvare il pianeta, e l’alimentazione e l’allevamento sono una piccola frazione). La mia famiglia mi supporta nella MIA SCELTA e mi aiuta nel momento in cui i nostri ‘pasti’ divergono.

Mio marito è un carnivoro convinto, ma da quando stiamo insieme, oltrenad aver migliorato molto la dieta che seguiva, ha scoperto alcuni sapori che non prendeva in considerazione prima, solo perché nella sua ‘cultura’ alimentare non erano previsti. Le mie figlie, entrambe, sono onnivore (cioè mangiano sia alimenti vegetali che animali) e questo per scelta mia e di mio marito ma soprattutto, al momento, per scelta loro!

Penso che uno svezzamento vegetariano o vegano sia possibile, fino a un certo punto… non fraintendete quello che sto per dire, lettori vegetariani e vegani del blog, ma la scelta vegetariana/vegana dovrebbe essere si una scelta di salute, ma anche una scelta autonoma, anche nel bambino!
Come abbiamo affrontato in altri post (il libro di Paola Medde e i post sullo svezzamento) i neonati che si approcciano ai nuovi sapori e all’alimentazione solida, sono incuriositi da ciò che c’è sulla tavola, e ds ciò che gli viene proposto, ma è anche vero che tendono (alcuni, non tutti 😊 ) ad essere un po’ selettivi sulle scelte alimentari. Per questo quando alcune mamme mi chiedono cosa ne penso dello svezzamento vegetariano o vegano, non voglio dare informazioni né troppo ottimistiche né pessimistiche.
Dobbiamo ovviamente valutare l’impatto del nostro tipo di alimentazione sul bambino, nel senso che i cibi vegetali (solo vegetali) non forniscono alcune vitamine importanti per la crescita, che nei primi due anni di vita è esplosiva, sia in termini di fisico che di abilità e funzioni cerebrali. Due tra le vitamine più importanti da integrare, soprsttutto nella scelta vegana, sono la Vitamina D e la vitamina B12.

 

Queste due vitamine sono le uniche due difficilmente assimilabili dai cibi (poiché sono pochi i cibi che le contengono e spesso hanno difficoltà anche ad essere metabolizzate) e sono contenute SOLO nei cibi animali. Nulla toglie che in realtà il deficit di queste due vitamine sia presente anche nella popolazione onnivora sia per stile alimentare scorretto, sia per obesità e sovrappeso, sia per manifestazioni genetiche di deficit enzimatici ma in primis, per la vitamina D, per una scarsa esposizione solare (vedi articolo sulla vitamina D).

Quando si tratta della salute dei nostri figli siamo molti attenti e scrupolosi, ma dobbiamo anche riconoscere la persona che abbiamo di fronte come un individuo (nostro figlio è un individuo che ha una sia volontà e una sua personalità e può avere anche delle scelte alimentari differenti dalle nostre). Negli ultimi anni sono stati fatti tanti programmi di mensa scolastica (e di cucina anche nei nidi) in cui vengono inseriti tanti pasti a base vegetale (almeno due volte in settimana) e pertanto dovrebbe essere buona abitudine della famiglia proporre altri pasti vegetali al bambino anche a casa nel contesto di una dieta equilibrata e sana.

Ci sono tantissimi studi recenti e non che dimostrano quanto una scelta vegetale comporti una riduzione del rischio di obesità sia nell’adolescenza che nella età adulta, e inoltre tantissimi studi (su adulti e bambini) dimostrano anche la qualità di una scelta vegetale rispetto a una onnivora, in termini di riduzione del rischio di patologie autoimmuni (tiroiditi, artrite reumatoide, lupus, sclerosi multipla) , patologienmetaboliche (diabete, sindormi metaboliche, ipercolesterolemia, iperuricemia) riduzione del rischio cardiovascoalre (di infarti, ictus, ipertensione arteriosa) e di malattie degenerative (Aalzheimer, demenze, Parkinson e altre patologie degenerativa).

Nel contesto di uno svezzamento (ecco, qui mi sento però di consigliare l’autosvezzamento invece che lo ‘svezzamento classico’) ovviamente le scelte alimemtari del bambino cadranno su ciò che viene presentato in tavola, quindinquanto più bilanciata e varia sarà l’alimentazione della famiglia, tanto più sarà possibile e sana ed equilibrata anche l’alimentazuine del bsmbino. Ovviamente però, è da considerare l’opportunità dell’allattamento materno come un ‘bilanciante’ le carenze della nutrizione ‘choosy’ del neonato, perciò abbondare con la proposta del seno e anche valutare l’opportunità di alcune integrazioni nella dieta della madre (vitamine b12, d3 e calcio e ferro).

La scelta vegetariana, dal canto suo, mi sembra possibile affrontarla con un neonato, poiché la carne e il pesce forniscono si proteine di alto valore biologico, ma anche grassi e alcuni metalli pesanti (alcuni pesci) che non sono consigliabili in un bambino così piccolo. Rrimangono alcuni pasti con uova e con latticini che perciò completano i pasti vegetali con proteine di alto valore biologico, alcuni grassi di cui si potrebbe fare a meno ma soprsttutto forniscono vitamine del gruppo B e la D3.

Nella scelta vegana invece devono essere combinati tanti alimenti del mondo vegetale per poter avere una alimentazione equilibrata perciò può succedere che alcuni gusti non soddisfino il bambino, o che alcuni non piacciano proprio (ad esempio mia figlia grande se sente il gusto della Zucca ha i conati, la piccola fa la stessa cosa con li spinaci).
Così come per la dieta onnivora, nelle diete vegetariana e vegana è importantissimo mantenere la varietà degli alimenti e soprattutto le combinazioni adeguate, e in particolare, se ci sono, anche le allergie. Ovviamente una allergia (non intolleranza) alle nocciole o alle noci o alle mandorle limita l’utilizzo di una delle fonti di Sali e calcio e grassi ‘buoni’ che un una scelta vegetale è molto importante, così come una eventuale celiachia (allergia al glutine).

Quando esistono e sono conclamate alcune patologie in cui ci sono malassorbimenti o problemi di metabolismo di alcuni alimenti o malattie genetiche come il favismo o la sferocitosi ereditaria o la fibeosi cistica o altre patologie vanno prese in considerazione anche gli aspetti alimentari di queste patologie prima di scegliere per il nostro bambino.
Per questo esistono dei professionisti, medici e nutrizionisti, riconosciuti e specializzati nella scelta vegetariana e vegana (che potete trovare sul sito della SSNV – Società di nutrizione Vegetariana) anche inncampo pediatrico che vi possano guidare nella scelta degli alimenti o nellan’compilazione’ di un menù famigliare adeguato a tutti.

Detto questo, spero di non aver passato il messaggio “la scelta vegetariana o vegana con lo svezzamento non è possibile”, perché sono convinta che invece lo sia, però… c’è un però… con le dovute attenzioni al comportamento del bambino e alle sue reali necessità, quindi senza imporre menù monotoni o scelte nostre e non loro. Ciò significa, che se il bambino va al nido NESSUN MEDICO VI RILASCERA’ UN CERTIFICATO FALSO in cui si richiede di seguire una dieta piuttosto che un’altra, poiché i certificato medici sono rilasciati per le patologie, non per le scelte alimentari, perciò dovrete accordarvi voi personalmente con il nido o con la mensa per mantenere questa scelta alimentare anche fuori casa. Altra cosa che mi sento di consigliare è di non VIETARE alimenti (come la carne, il pesce, il latte, le uova ) a un bambino , senza una vera e propria patologia, poiché invece è giusto che il bambino assapori e assaggi tutto, e anche perché il ‘proibito’ ha molto più fascino, nel caso quindi il bambino vada ad una festabdove vengono proposte delle torte fatte in casa con latte e uova non accanitevi e PER CARITA’ non fategli portare una merenda tutta sua, perchp è importante anche la condivsione dei momenti insieme ai suoi coetanei oltre che il non sentirsi ‘malato’.

Ovviamente alla sua festa di compleanno potretebproporre voi delle prelibatezze vegane ai commensali e dimostrare che ‘si può, e con gusto’… ma non trasformate la vostra scelta in un incubo di divieti e proibizioni per il vostro bambino. Credo che la cosa più giusta ds fare sia continuare a casa sulla vostra strada, e parlare, tanto, al vostro bambino, spiegare la vostra scelta… mano a mano che crescerà capirà davvero perché a casa mamma e papà non mangiano gli animali e i prodotti degli animali e sicuramente confrontando il gusto con l’ecologia e la salute sarà in grado di decidere autonomamente e in tutta serenità come continuare la sua alimentazione.
Dal Blog Mammadolomitica – Intervento di Dott.ssa Stefania Folloni – Medico Chirurgo Esperto in Nutrizione

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